Sarà inaugurata domenica 23, alle ore 17, nel centro storico di Motta Filocastro, borgo nel comune di Limbadi, l’installazione ideata e realizzata dalla giovane artista Lulù Nuti, che reinterpreta “una corrispondenza d’amorosi sensi” con la storia e la memoria degli abitanti sia trapassati che presenti. Declina una rinnovata funzione dell’arte in un contesto sociale di una comunità locale con un linguaggio estetico che rovescia le prospettive e i codici culturali. L’installazione si inserisce nel progetto di arte diffusa “Una boccata d’Arte”, giunto alla V edizione, promosso dalla Fondazione Elpis (in collaborazione dell’associazione culturale “Il Tocco), che ha dato vita ad un progetto diffuso d’arte contemporanea: 20 borghi e paesi di tutta Italia, uno per ogni regione, che ospitano 20 interventi realizzati da 20 artiste e artisti italiani e internazionali a seguito di un periodo di residenza a contatto con il territorio e le comunità locali. Per l’occasione sono stati invitati solo artisti under 35. Giunto alla V edizione l’evento quest’anno metterà a segno 100 progetti, 100 artisti e 100 borghi coinvolti insieme a partner tecnici, associazioni locali e persone che a vario titolo hanno reso possibile la realizzazione degli interventi. Le iniziative di “Una boccata d’Arte” in tutta Italia si protrarranno dal 22 giugno fino al 29 settembre.
L’arte riparte dallo zerbino. È questa l’intuizione-illuminazione di Lulù Nuti, la giovane artista che ha interrogato l’oracolo di Motta Filocastro, dopo aver consultato i lari familiari di questo borgo che si lascia contemplare tra le colline dai cui balconi la visione si apre sullo Stretto.

Anche lo zerbino ha una sua poetica per Lulù Nuti: nella sua estrema umiltà e povertà designa la fenomenologia della sacralità della casa che accoglie, che ospita, come nella tradizione della xenia greca. Lo ha spiegato la stessa artista come in questo frangente storico sia necessario ricodificare le categorie estetiche dell’arte, per ritornare ad una dimensione di memoria sociale e collettiva capace di captare memorie e storie, sentimenti e segreti racconti: “Esiste una porta invisibile che cigola non appena uno sconosciuto varca la soglia. Un suono dalle frequenze inudibili per lo straniero, avverte i mottesi dell’arrivo dell’ospite. Non mi sorprenderebbe se, nel punto dove l’asfalto si tramuta in pietra, mi chiedessero di togliermi le scarpe”.

Lulù Nuti (nasce a Parigi e frequenta l’Accademia parigina della belle arti) è cresciuta e tuttora vive a Roma, ha incontrato Motta Filocastro – fraz. di Limbadi (Vibo Valentia) e i suoi abitanti grazie alla quinta edizione di “Una Boccata d’Arte”(l’evento è coordinato da Altrove – Ehab Halabi Abo Kher e Vincenzo Costantino). L’artista, dopo aver corrisposto con il luogo e i suoi abitanti, ha ideato l’installazione di una serie di opere in bronzo provenienti dai calchi di alcuni zerbini donati dagli abitanti del borgo.